Ultimamente si parla moltissimo dei lavori straordinari grazie all’opportunità offerta dal governo di ottenere la detrazione del 110% su alcune tipologie di lavori straordinari. Vediamo di capirne di più.
I requisiti per ottenere la detrazione fiscale
L’0iniziativa è volta alla riqualificazione energetica dei condomini. Si vuole ridurre gli sprechi energetici ed aumentare l’efficienza degli immobili, consentendo un risparmio non solo per il condominio ma anche migliorare le condizioni ambientali e climatiche, andando a ridurre sensibilmente i gas serra.
L’efficienza energetica viene stimata dalla classificazione attribuita al condominio nel suo insieme, sarà quindi una sorta di valore medio delle singole unità abitative. La condicio sine qua non per veder approvata la richiesta di detrazione al 110% è la promozione di 2 classi energetiche.
I lavori da eseguire
Non tutti i lavori di ristrutturazione sono utili a raggiungere questo obiettivo, quelli che interessano maggiormente sono quelli che comprendono il rivestimento isolante per i muri perimetrali, il cosiddetto “cappotto”, quelli sulla sostituzione di impianti di riscaldamento datati con soluzioni più avanzate come le caldaie a condensazione, l’installazione di impianti fotovoltaici e solare termico oltre alle colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, ecc.
Gli interventi devono essere decisi preventivamente e sottoposti all’analisi di un serio professionista, onde evitare di vedersi rifiutare la detrazione per dei vizi di forma o a seguito della rilevazione di abusi edilizi (anche a carico di singoli proprietari).
La detrazione del 110%
Al termine dei lavori, ai condomini in regola con le quote condominiali riferite ai lavori straordinari, spetta la sospirata detrazione che sarà riconosciuta in 5 anni. Ovviamente di deve avere la capienza necessaria per godere del credito. In alternativa si può cedere il credito al fornitore che sta prestando il servizio o ad un terzo, come ad esempio le banche.
Nel caso di cessione del credito, sarà possibile ottenere immediatamente uno sconto pari alla quota detraibile, anche se il condòmini fosse privo della capienza necessaria. Questa è la formula che probabilmente sarà la più adottata.
Rimaniamo in attesa vengano definiti tutti i punti per affrontare le pratiche dei lavori con detrazione al 110%, sicuri che la procedura possa essere corretta per evitare ai condòmini spiacevoli sorprese da parte dell’Agenzia delle Entrate.